giovedì 11 dicembre 2014

PANE SENZA IMPASTO (o No-Knead Bread) COTTO IN PENTOLA

Cos'è per voi il pane? A me il suo profumo sa di casa, calore e condivisione.
La panificazione è un' arte che mi ha sempre affascinato; spesso ho provato a cimentarmi con ricette trovate su libri o sul web e non sempre i risultati mi hanno soddisfatta...anzi...
Perché diciamolo, il pane è un cibo povero, basico direi, ma non è semplice per nulla saperlo fare!
Guardando le foto pubblicate sul web da blogger capaci, che usano pasta di lievito madre fatto in casa, mille impasti, ecc... spesso rosico di brutto e con timore reverenziale chiudo la ricetta in un cassetto!
Per questo, dopo aver letto su diversi siti la ricetta di questo pane, ho capito che, nella sua stranezza, forse sarei riuscita ad avere finalmente un risultato soddisfacente anch'io...
Non solo sono rimasta soddisfatta, ma son stata proprio folgorata... massima resa, minimo sforzo!
In apparenza la ricetta può spaventare per i lunghi tempi di lievitazione, ma a parte questo l'impasto e la successiva lavorazione non vi porteranno via che pochi minuti. La particolarità, oltre alla semplicità nella preparazione, è la cottura in pentola. Io ho provato due diversi materiali: l'acciaio e la ghisa (graditissimo regalo di compleanno del mio compagno). Il risultato è stato migliore con la pentola in ghisa.
La ricetta originale è di un panettiere neworkese, Jim Lahey che ne ha scritto un intero libro, "Pane senza impasto", edito da Guido Tommasi (uno dei doni che ho chiesto a Babbo Natale quest'anno).




Ingredienti:

500 g di farina Manitoba (o comunque un' altra farina di forza)
300 g di acqua a temperatura ambiente
10 g di sale (circa un cucchiaino)
3 g di lievito di birra fresco
5 g di miele (opzionale)
farina o semola rimacinata per lo spolvero

Fate sciogliere il lievito in mezzo bicchiere d'acqua (preso dal totale pesato).
In un recipiente mettete la farina, il sale, aggiungete l'acqua e poi quella col lievito e il miele (io l'ho messo, ma è opzionale). Mescolate velocemente con la forchetta e aggiungete un altro goccio d'acqua qualora l'impasto fosse disgregato.
Coprite il recipiente con la pellicola da cucina e mettetelo a riposare in un luogo riparato per 18/20 ore (la durata della lievitazione diminuisce in estate, dove diventa circa di 12 ore).
Dopo questa fase di riposo, l'impasto risulterà lievitato e pieno di bolle.
Rovesciatelo su un ripiano infarinato e impolveratelo di farina.
Procedete facendo le pieghe: prendete un lembo d'impasto, allungatelo verso l'esterno e piegatelo verso il centro, fate lo stesso con il lato opposto e successivamente anche con gli altri due lati.
Prendete un canovaccio, spolveratelo di farina/semola, ribaltate il pane con le pieghe verso il basso, a contatto con la tela; spolverate la superficie con farina/semola e coprite a campana o con un altro canovaccio. Fate riposare 2 ore.
Scaldate il forno statico a 230 ° e mettete dentro la pentola col relativo coperchio. Quando sarà calda, toglietela velocemente dal forno e, aiutandovi col canovaccio, rovesciateci dentro il pane in modo che le pieghe siano in alto. Coprite la pentola col coperchio e infornate per circa 30 minuti; dopodiché scoperchiate la pentola e far cuocere ancora per 20 minuti circa, finché la superficie non sarà di un be color ambrato e il profumo non avrà invaso la cucina.
Sfornate e lasciate raffreddare bene su una gratella prima di affettarlo.

NB: se volete preparare questo pane per pranzo, impastate verso le 13.00, in modo da avere l'impasto pronto per la seconda lievitazione intorno alle 9.00.




Io sono rimasta conquistata al primo morso, e voi?
Attendo i vostri commenti!

2 commenti:

  1. Per fare il pane in casa, ci vuole tanto amore per questa arte e tanta pazienza. L'impasto lo devi proprio amare, sentire.
    Io non sono una che panifica tutti i giorni e nemmeno tutte le settimane. Ogni tanto mi piace fare il pane in casa, è bello, mi da quella sensazione di casa e di famiglia.
    Questa ricetta mi piace, l'avevo già vista, ma mai fatta. La pentola ce l'ho, quindi non ho scuse.

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  2. Hai proprio ragione Any! Pare che l'impasto percepisca l'umore che c'è nell'ambiente e si comporti di conseguenza! :-)
    Fammi sapere se provi a fare questo pane!

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